Chiesa di Montefiolo, chiesa con annesso un grande convento posto, tra elci secolari e pini, alla cima del Monte Fiolo, (m. 404) da dove si può godere di un ampio panorama | |
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Montefiolo
- storia:
Nel
cuore della Sabina si eleva il colle di Montefiolo, vero asilo della “beata
solitudo”, ricoperto da un fitto meraviglioso bosco di annosi lecci, residuo
di quella foresta sacra o “Lucus” dedicato alla dea Vacuna, il cui tempietto
doveva sorgere sulla sua sommità. Sui ruderi sorse nel Medioevo una Rocca di
proprietà dei figli di un certo Ugone, sicchè il colle prese il nome di
“Mons filiorum Ugonis”.
Esauritasi
la discendenza degli Ugone, la Rocca e il monte furono donati, nel 1369, ai
conti di S. Eustacchio.
Nel
1391, Giovanni di S. Eustacchio fece donazione del Colle alla Comunità e
Università di Aspra, con l’obbligo di costruire sui ruderi della Rocca una
chiesa.
La
chiesa, dedicata al S. Salvatore, fu restaurata verso la metà del Cinquecento per
disposizione testamentaria di Francesco Massari ed inoltre fu ampliata
l’abitazione annessa alla chiesa e trasformata in convento dei
Cappuccini, che
lo tennero sino alla soppressione del 1868, quando tornò in proprietà del
comune di Aspra.
La
devota considerazione delle popolazioni sabine verso l’ordine dei Cappuccini
nacque e incrementò ad opera dell’apostolato svolto da S. Felice da Cantalice:
la tradizione vuole che avesse sostato in questo convento. Sulla volta del
chiostro si legge tuttora questa strofetta, che forse si riferisce a S. Felice:
QUELLA
SFERZA DOGLIOSA
CON
CUI SI BATTE IL TENERO FANCIULLO
FRA
FELICE HA PER TRASTULLO
ANZI
PER VAGA ROSA.