Mostra di Venezia 8
Settembre 2005
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
La Biennale di Venezia è da oltre un secolo una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo. Nacque nel 1895 con l’idea di stimolare nella città di Venezia la promozione delle nuove tendenze artistiche, organizzando manifestazioni internazionali nelle arti contemporanee. Esistono infatti anche l’Esposizione Internazionale d’Arte e il Festival della Musica, che quest’anno sono alla 50° e alla 48° edizione, il Festival del Teatro, a quota 36 edizioni, la Mostra Internazionale di Architettura (9) e il neonato Festival della Danza, alla sua 2°edizione.
Quest’anno i riflettori sono stati puntati sul panorama asiatico, a cui è stata dedicata una parte della mostra. Non a caso il film che ha inaugurato la mostra è stato Seven Swords, film di Tsui Hark, uno dei maggiori rappresentanti del nuovo cinema asiatico e da molti definito lo “Spielberg d’Oriente”.
Per rimanere in tema, il 9° settembre è stato consegnato il Leone d’oro alla carriera al maestro giapponese dell’animazione Hayao Miyazaki, nel corso di una giornata in cui sono stati presentati alcuni suoi film ancora inediti in Italia e in Europa. Nel Lido di Venezia il 10 ha ritirato l’ambito premio anche la nostrana Stefania Sandrelli, in onore ai suoi 45 anni di carriera.
Grande è stata la novità di quest’anno: lo snellimento del cartellone, che comprende 54 lungometraggi (pochissimi, in confronto agli oltre 1900 che sono stati visionati!!!), suddivisi nelle sezioni Concorso (19 titoli), Orizzonti (17 titoli) e Fuori Concorso (18 titoli).
Soddisfatti del risultato il Presidente della Biennale Davide Croff e il direttore della mostra Marco Müller; quest’ultimo ha anche annunciato la proiezione di All the Invisibile Children, un film a sfondo sociale realizzato da artisti come Emir Kusturica, Spike Lee, Ridley Scott e John Woo. La sofferenza infantile nel mondo attraverso sette prospettive ed episodi diversi, in sette paesi diversi, dove il comune denominatore è il degrado, l’incomprensione e gli stenti in cui i bambini sono costretti a vivere, spesso anche tra le mura domestiche. Tra gli interpreti anche Monica Blellucci, per un film i cui proventi saranno devoluti al World Found Program dell’Unicef.
Tra i tre film italiani in concorso molto applaudito è stato I giorni dell’abbandono, di Roberto Faenza, con un’intensa rappresentazione di Margherita Buy. Accanto a lei Luca Zingaretti, nella trasposizione sulla pellicola del romanzo omonimo di Elena Ferrante. Nella Torino di oggi Olga viene lasciata dal marito per una donna molto più giovane e rimane da sola con i figli. Niente può consolarla, neanche le attenzioni di un vicino di casa musicista. Olga, abbandonata, affronta il marito nel tentativo estremo di trattenerlo e insieme di aggredirlo, sprofondando nella disperazione e nella spirale della perdita dei sé. Riuscirà, un passo dopo l’altro, a riappropriarsi della propria quotidianità.
Anche La seconda notte di nozze è tratto da un romanzo, del regista Pupi Avati. Gli interpreti sono Katia Ricciarelli e Antonio Albanese. Siamo in Italia, nel secondo dopoguerra. Liliana, rimasta vedova, è costretta a lasciare Bologna insieme a suo figlio per difficoltà economiche. I due si trasferiscono in Puglia nella masseria del cognato Giordano, fratello del defunto marito di Liliana, che in gioventù era stato perdutamente innamorato di lei. Il loro arrivo crea scompiglio nella fragile vita di Giordano e invidia e rancore nella sua famiglia…
La bestia nel cuore, di Cristina Comencini, con Giovanna Mezzogiorno, una tra le più brave attrici drammatiche italiane, e Luigi Lo Cascio. Un altro esempio di letteratura trasformata in cinema, grazie al romanzo omonimo scritto dalla stessa regista. Strani incubi tormentano Sabina, una donna borghese apparentemente felice. Quando scopre di aspettare un bambino comincia a recuperare dei ricordi legati alla sua infanzia passata con una famiglia severa e rassicurante, che nasconde però un angosciante segreto. Con l’aiuto del fratello Daniele cercherà di scoprire la verità e cercare di recuperare la serenità e il rapporto con il compagno.
di Federica Colalelli