Venerdì 18
Dicembre 2009
A Casperia scoperta eccezionale opera
idraulica risalente tra il IV e V secolo a.C.
Cunicoli e gallerie tra corridoi e stanzette. Gli speleologi sono al
momento riusciti ad incunearsi per un chilometro
Cade il velo sull’acquedotto di Paranzano
di SAMUELE ANNIBALDI
Dopo 25 secoli, da quando fu realizzato tra il IV e il V secolo a.C. in
epoca pre-romana, cade il velo di mistero sull’antico acquedotto di
Paranzano a Casperia. L’antica quanto unica opera idraulica - dalla
quale sgorga da secoli l’acqua potabile che secoli fa serviva anche
l’antica villa patrizia del nobile romano Pallante che stabilì in Sabina
la sua dimora - è stata esplorata al suo interno, nei cunicoli e nelle
gallerie sotterranee tra corridoi, stanzette e sorgenti che alimentano e
formano laghetti. Una scoperta sensazionale portata a compimento dal
Gruppo speleo archeologico Vespertilio di Roma. E oggi l’amministrazione
presenterà al pubblico i dettagli e le suggestive immagini della
scoperta. Al momento gli speleologi sono riusciti a insinuarsi per circa
un chilometro negli antichi cunicoli poi sono stati bloccati da pareti
calcaree. Ma l’acquedotto prosegue ancora verso la sorgente principale e
in futuro si tenterà di superare la parete. L’appuntamento con la
conferenza di presentazione dell’“antico acquedotto di Paranzano” è per
le 17 presso la sala polivalente del Comune di Casperia.
Si tratta dell’acquedotto pre-romano più importante della Sabina.
Interverranno Giovanna Alvino (ispettrice di zona della Soprintendenza
per i beni archeologici nel Lazio), Cristiano Ranieri (archeologo,
presidente del gruppo speleo-archeologico Vespertilio, autore della
scoperta), Francesca Marzilli e Giulia Masci (archeologhe). Dopo il
saluto delle autorità introdurrà Giovanna Alvino, a seguire Giulia Masci
che parlerà di “Paranzano, Casperia, Caprignano: storia, storiografia e
toponomastica”, poi Francesca Marzilli che presenterà “La villa di
Paranzano e l’archeologia a Casperia” infine Cristiano Ranieri che
illustrerà “L’esplorazione dell’acquedotto della fonte di Paranzano”.
«Sarà l’occasione per mostrare un autentico tesoro sotterraneo non solo
ai cittadini di Casperia - ha spiegato il sindaco Stefano Petrocchi - ma
a tutta la popolazione Sabina, considerato il valore archeologico di
questa antica opera idraulica. Questa scoperta è un tassello notevole
per la ricostruzione della storia del territorio che affonda le sue
radici in nell’antico popolo italico dei Sabini». «Non per campanilismo
- ha aggiunto l’assessore alla cultura Marco Cossu - ma quando sostenevo
che Casperia era un incredibile scrigno di beni culturali non mi
sbagliavo». Casperia riparte dunque dai suoi tesori che, grazie a
Cristiano Ranieri del gruppo speleo-archeologico Vespertilio, da oggi
sono anche sotterranei.
La conferenza di oggi alle 17 a Casperia nella quale verranno presentati
al pubblico i risultati delle esplorazioni sotterranee dell’antico
acquedotto di Paranzano è organizzata dall’assessorato alla Cultura del
Comune di Casperia con il patrocinio del Consorzio dei Comuni per il
Museo territoriale dell’Agro Foronovano. Gli speleologi autorizzati
dall’amministrazione comunale di Casperia si sono introdotti all’interno
dell’acquedotto risalendo i cunicoli da un’apertura sul terreno di un
privato. Una volta all’interno si sono trovati di fronte ad un mondo
sotterraneo unico in quanto a fascino, bellezza e stato di conservazione
avanzando poco alla volta tra i corridoi, e le stalattiti formatesi nei
secoli.
Si tratta di un acquedotto arcaico sicuramente pre-romano, databile tra
il V e il IV secolo a.C. L’interno si presenta con numerosi rifacimenti
interni di epoca romana. Costruito con blocchetti di calcare tenuti con
malta abbondante e con una muratura a cappuccina. Alimentato da più di
una sorgente e un laghetto sotterraneo, l’acquedotto è caratterizzato da
due cunicoli che captano l’acqua da diverse sorgenti al di sotto di
Montefiolo. E’ chiaramente un’opera sabina perché in alcuni tratti il
rifacimento romano è assente e l’acquedotto presenta la sua forma
originaria a sezione ogivale, alta in alcuni punti fino a quattro metri
ed è completamente scavato nel banco roccioso. In alcuni tratti gli
speleologi hanno dovuto applicare tecniche di speleologia subacquea
indossando mute e bombole con autorespiratori perché la progressione si
rendeva particolarmente difficile dal livello dell’acqua che in alcuni
tratti raggiunge quasi i due metri di altezza. L’acquedotto è su diversi
livelli altimetrici. Presenti numerosi pozzi di aerazione completamente
rivestiti in muratura utilizzati per lo scavo dell’acquedotto stesso e
anche dal personale addetto alla manutenzione.
s.a.
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Oppure anche da:
Gruppo
speleo-archeologico Vespertilio
CASPERIA - Paranzano: il più antico acquedotto sabino protagonista di un
convegno. Il 18
dicembre, dalle ore 17 alle 19, nella sala polivalente di
Casperia si terrà una
conferenza sull'antico acquedotto preromano, che si trova in località
Paranzano.
LA CONFERENZA. Durante l'incontro, nato in occasione dei quindici anni
di attività del gruppo speleo-archeologico Vespertilio, si darà notizia
della scoperta e
dell'esplorazione di questo acquedotto che ad oggi risulta il più antico
ed il più importante di tutta la Sabina. Si
tratta infatti di un importantissimo acquedotto sotterraneo sabino
(secolo V- IV a.C.) sfruttato anche dai romani dopo la conquista di
Manio Curio Dentato.
GLI INTERVENTI DEL CONVEGNO. Alla conferenza prenderanno parte Giovanna
Alvino della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, la
studiosa Giulia Masci che parlerà del tema "Paranzano,
Casperia, Caprignano: storia, storiografia e toponomastica". Interverrano
poi la dottoressa Francesca Marzilli sul tema "La
Villa di Paranzano e l'archeologia a Casperia" ed
il dottor Cristiano Ranieri su"L'esplorazione dell'acquedotto
della Fonte di Paranzano": Ranieri
illustrerà il tema attraverso fotografie, rilievi e fasi esplorative
all'interno dello stesso acquedotto.
GLI ORGANIZZATORI. L'evento è stato organizzato dal gruppo
speleo-archeologico Vespertilio in
collaborazione con l'assessorato alla Cultura, Turismo e Politiche
Giovanili del comune di Casperia, la Soprintendenza per i Beni
Archeologici del Lazio e il Consorzio dei Comuni per il Museo
territoriale dell'Agro Foronovano.
di Laura Bernardini |